Metodo SVTA®

L’OCCHIO VEDE, IL CERVELLO CODIFICA, IL CORPO SI MUOVE.
Il metodo SVTA® si basa sulla VALUTAZIONE STRUMENTALE DELLA FUNZIONE VISIVA atta a comprendere come vediamo, in quali abilità visive possiamo eccellere e in quali siamo deficitari.
Il non trattamento delle anomalie dei movimenti oculari:
- Può causare difficoltà di apprendimento cognitivo e motorio, rendendo difficoltosa la lettura e la successiva comprensione di un testo, inficiare la qualità di un gesto atto verso un oggetto di interesse, causando stress, stanchezza centrale ed insicurezza.
Una disfunzione visiva:
- Può compromettere il sistema propriocettivo e la consapevolezza del proprio corpo nello spazio, oltre a condizionare l’organizzazione delle catene cinetiche fino ai piedi alterando carichi ed appoggi.
Un deficit di convergenza:
- Può causare aumento della frequenza cardiaca, modifica dell’ampiezza e della frequenza dell’elettroencefalogramma, disturbo del volume e del ritmo della respirazione, aumento della pressione sanguigna, modifica elettromiografica del muscolo trapezio, aumento della temperatura della pelle, alterazioni posturali.
Il metodo SVTA® “EDUCAZIONE VISIVA E INTEGRAZIONE SENSORI-MOTORIA”, rivolta al bambino in età evolutiva, con disturbo del neuro-sviluppo (DSA, ADHD, DCD, disprassia e autismo), ha lo scopo di ottimizzare la performance visuo-cognitiva nella lettura, nella scrittura, nella coordinazione visuo-motoria grezza e fine e nella corretta gestione delle funzioni esecutive, in supporto alle terapie tradizionali.
Nello specifico il metodo consiste nell’esecuzione di una serie di esercizi svolti con pannelli di varie dimensioni il cui scopo è proprio quello di allenare gli stimoli visivi e di collegarli direttamente agli stimoli motori.
La visione è un complesso processo neurologico che ci aiuta a identificare, interpretare e capire ciò che si vede, captando l’informazione visiva e valutandola come base decisionale dei nostri pensieri e delle nostre azioni. Inoltre, la funzione visiva è legata ad altre abilità, tra cui quella linguistica, psicologica, uditiva, di coordinazione motoria e di equilibrio e per tanto influenza vari aspetti dell’essere umano come la sua postura, la manualità fine e la coordinazione.
Avere una buona visione non vuol dire vedere semplicemente 10/10 ma trarre significato da ciò che si vede, la percezione visiva può essere definita come il processo cognitivo dato dall’integrazione tra l’input sensoriale visivo in entrata e l’esperienza, la memoria dell’individuo.
La qualità della funzione visiva dipende in primo luogo dalle abilità visive, gestite dal sistema nervoso centrale.
Ad esempio: la capacità di spostare lo sguardo continuamente dal banco alla lavagna dipende dalla corretta organizzazione dei muscoli oculomotori i quali si occupano dei movimenti oculari in particolare della convergenza e della divergenza oltre che dall’accomodazione del cristallino che grazie ai muscoli ciliari permette la messa a fuoco delle immagini alle varie distanze; pur possedendo 10/10 un sistema visivo non organizzato in accomodazione e vergenza faticherebbe a gestire correttamente gli apprendimenti scolastici.
Gli occhi informano il Sistema Neurologico Centrale riguardo la posizione dell’oggetto di interesse nello spazio e, in base a questa localizzazione il comando centrale invia i dati per la messa a fuoco dello stesso.
Ogni individuo impara a vedere e sviluppa in maniera differente le sue abilità visuo percettive a seconda delle esperienze compiute. Questo perché la visione è un processo che si potenzia e si apprende fin dalla nascita attraverso le interazioni con l’ambiente. La visione, quindi, non è un sistema ottico statico, rigido, meccanico bensì un processo attivo, dinamico che risponde alle interazioni dell’organismo con il suo ambiente.
Il metodo SVTA® ideato da Andrea Cagno è studiato per coinvolgere e fare interagire:
- ABILITÀ VISIVE
- ABILITÀ COGNITIVE
- PROPRIOCEZIONE
- EQUILIBRIO
- SISTEMA VESTIBOLO/OCULARE
- SENSO CINESTESICO
- ABILITÀ MOTORIE e COORDINATIVE
- UDITO
- SITUAZIONI DI STRESS CONTROLLATO
Così da agire in modo positivo sull’equilibrio psicofisico.
Inoltre, è studiato per fare interagire la visione con il sistema motorio in modo da poter migliorare la loro integrazione per ridurre i tempi di latenza per l’elaborazione e l’interpretazione degli stimoli e migliorare la qualità e i tempi di apprendimento.